Le mie migliori poesie Divine romantiche
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** Aspettando l'autunno che ritarda ancora **

Cercherò di portare fette di te tra le mie molteplicità 
nello scrollarmi di dosso 
 bugiardi specchi
E ci sarà un ricavarci un valzer dai temporali
sottratteci da quella mano nascosta 
che poi
 ci avrebbe scolpito nelle fibre del viso e ricamato sguardi di seta dalle saette
Settembre non varcherà 
l'altra nuova estate
 se non ci lascerà qui 
una prima pioggia fresca
 o qualche prima foglia rossa

Asciugherà l'arida aria
che non si è estinta a luglio
o creerà bei ricordi di scuola già sepolti
sotto vecchi strati
di altri autunni
Forse i volti nuovi del tempo s'avvicenderanno galleggiando nelle più arcigne onde di noia
scolorendoci a nudo 
anche la pelle di agosto

Ma io mi ritaglierò dall'anima
le orme di Dio
che mi camminò dentro,
intessendomi dal suo bozzolo
 l'abito di sposo





☆☆☆Di foglio sparso che il vento sfoglia☆☆☆

Il foglio s'inverte

ai cordoni di fiati 

dei venti

cercando accenti dai suoni,

languono i poggi del maestrale

 dal mare

tesi a corde 

a strappare il rumore

dello sfaldare delle gocce

Dagl'atri chiari, del grigio splendore

alto sulle maree

su poltrona di nube

come padrone, e

stendono occhi di vespro 

gli specchi a riva

dagli sfregi dell'onde

L'infrangersi al muro d'azzurro 

i sospiri dei colori muti

nell'acerbo rosso 

Il mutar

degl'avidi sfreghi

dei venti

sulle trasudate mani,

e i cappi di sabbie

fino agl'angoli degl'occhi,

io a cercar di mitigare

i secondi

scalfendo i pensieri

 d'orizzonti

tra foschie 

inermi e scordate






♡♤● Come da un sogno vivo●♤♡

Si odono emigrati cieli d'azzurro spento,
l'altipiano è di distese d'aria
forgiato da carezze di vento,
si rompe il fiato
da quei muri di morte
lasciati all'ombre
a penar di speranze
tra un dolore che bagna una mano innocente
dal viso fiorito nel latte
oltre
due occhi verdi si scorge il pianto
come lontano dagl'annali eretti
Sboccia da un labbro il vespro vermiglio, non più sveglio il suo ritocco
s'infrange nell'infante silenzio
dei sospiri
di un caldo
dal vestito estivo
Un lume ancora si diffonde d'idee tra i pineti al viale
dentro un pensiero mesto,
si storcono rami e profumi
dal pino,
è a lutto
 il destino,
sa di vetro
il commiato
da un sarcofago di piombo



          Quasi un Haiku Giapponese



Lungo i corridoi
ciliegi carichi di doni
Per le vie dei bonsai di Tokyo

Struggenti petali
di ciliegio volteggianti
sull'aria circostante

Rosati, fresche e profumati
saziano i miei sentimenti
Dio sta benedicendo i miei occhi


Nuova Poesia (Giugno 2023)

Pensarti
oltre quei muri
invisibili
del cuore affranto,
cercarti nei sospiri
e trovarti nelle finezze e dietro agli smarrimemti delle rose tra le spine saccenti
dalle fronte profumate
nel cordiale stretto abbraccio
di una carezza
caduta dal suo petalo stanco
a spegnersi nella vaghezza dell'ora sua,
cogl'occhi bagnati dalla madida luna
che scruta
e ci entra dentro gli sguardi,
ma non vedo altro
che nubi
agl'occhi
e mi rimane un forse soltanto
l'incedere 
del passo vuoto 
a quel fianco forte
  nell'illusa danza dell'apatia
che s'ancora ai miei desideri sfiorati soltanto;
forse sofferenti e persi, respiriamo fumi
di un giorno tardivo
che non da scampo al futuro,
forse moriremo nella vita
che ci accomuna col vuoto di noi
e non valichiamo
il mistero di un Dio
ancora sfuocato
nell'obiettivo prefissato 
e spariremo come il vento
dietro al suo immenso giro 
della stanchezza




            Candela d'amore




La fiamma china si fletteva

e luminosa incline ardeva tra lucciole danzanti al chiarore della luna calante tra i baci di amanti sulle panchine semirotte del porto

in mezzo agli sguardi

di stelle cadenti

nello scintillio dei cosmi sospesi in prospettiva

attorno ai pianeti

inseguiti dai loro satelliti amanti

I loro riflessi cadevano staglianti sul mare stabile

che sbirciava

in mezzo ai baci degli innamorati

Il tempo dei cuori non più solitari inizia e finisce come questa candela

che morbida si fonde nel fuoco dell'amore illuminando la notte degli amanti

volerà poi via tra le stelle

come le lucciole

Servirà Dio

sopra l'altare dell'Agnello Pasquale.






           Mi librò su un nugolo

Gonfiano le vele sotto il maestrale tremebondi le bandiere fluttuano e scivolano nell'aria
ed il vento gli dà forma e le modella

Gabbiani planano sotto la diurna stella
volteggiano sui mari in tempesta
come di un teatro creano una scena
s'adagiano sull'onda per il pesce riemerso che riaffonda

Io volo col pensiero a Dio in uno schiocco e guardo sotto il mio volo come un drone le navi dentro il molo
Come un fiocco gelato
sospeso nel fuoco dell'amore
mi libro sull'androne di un nugolo

Sopra i vari strati dell'atmosfera realizzo col potere dell'eterno volere
un universo glorioso ed una nuova terra.









          Universo creato


Dolce il riflesso
nel mio intelletto
dell'universo
Stelle, pianeti, cuori, amanti
tutto si muove dentro
I suoi satelliti sono nel mio cuore
i pensieri come nebulose di Orione folleggiano
dentro poemi inventati
scoperti, dettati
da arti astratti
si inerpicano
negli acumi umani
si addensano
gassosi e variegati
sospiri ed ispirazioni entro gli empirii del dominatore universale
negli apici di luci abbaglianti
di stelle culminanti.






           Sogni bislacchi

Anfratti ameni scoscesi

pien di armenti

sotto plasmatici nubi rosa

dei tramonti

Sento i tuoi palpiti dentro i miei battiti

al canto del fringuello

che espande il suo lamento

oltre le ali del vento

Pendulanti cadono le tremule foglie sui pendii del firmamento



Gracchìo di rospi

sugli scogli

saltano i pesci

rarefatti negli specchi sui ripidi torrenti

Grovigli di sete

districandosi tessono i bachi

mani abili ne traggono fini abiti

Crisalidi senz'ali in una frazione volano dopo attimi di trasfigurazione

Sogni bislacchi sconfinano gli orizzonti degli ameni acumi miei

sui pascoli dei prosastici campi

e ottemperano il mandato

versando accurati fraseggi.







            Io ed il gheppio

Nei fulmini io respiro luce

ai limiti di un giro di tuoni

ai confini di un giro di un monte

alle fresche fonti

ai tremulii d'alberi smossi,

negli itinerari senza tempo

dove vengono i mali spazzati dal vento,

negli orari tracciati da lancette che trafiggono i granitici giorni

portati a termine a volte senza un senso,

volo su un altipiano irto nella sua

più alta prominenza

dò il mio sguardo al cielo

in fronte al gheppio

che nella sua vittoriosa parvenza s'annida gracilmente nel grezzo suo nido senza preda

reboante dà un tono stridulo e poi rivola

e tra i rampolli e

tra grotte in prominenza s'accova,

al rumor di erba o fieno s'allerta

e trovo in lui una vaga somiglianza.






           Australia nel fuoco

Il fuoco avvolge e cinge le città

bagliore arancione scorgo all'orizzonte

senza distinzione

tutto mi appare

come l'inizio e fine

di un magento-rosso tramonto

avvolto in un cornicione di lingue di fiamme

scoppiettii di alberi

e sterpaglie

avvolti in neri nubi di ceneri

con scarlatti riverberi

Tutto sembra un abbraccio infernale

un aurora boreale

Australia amata terra

accerchiata da fiamme

e venti australi

sognavi essere in cima alle nazioni

con i tanti strali nei tuoi mari

i tuoi borghi sono le pianure dei canguri

che ora fuggono verso le dune

attraversando le radure

dove non c'è più un filo d'erba,un fiore

che serva

divenuto nemico di stoppa di benzina

un guado di calore

A Dio ritorna Australia terra di fertilità







              Fly in the clouds

The sails inflate
under the trembling Mistral
the flags float
slide in the air
and the wind shapes them

Seagulls glide
under the diurnal star
they hover
over stormy seas
like a theater
they create a scene
they settle on the wave
for the re-emerged fish that sinks

I fly with the thought of God
in a snap and look
under my flight like a drone
at the ships inside the pier
Like an ice snow flake
suspended in the fire of love
I fly over the entrance hall
of a cloud

Above the various layers of the atmosphere
I create with the power
of the eternal will
a glorious universe and a new world.







I fly like a kestrel

In lightning I breathe light at the limits of a round of thunder on the edge of a tour of a mountain to fresh sources to the flickering trees, in timeless itineraries where the evils are blown away by the wind, at the times marked by clock hands that thay sign the granite days sometimes completed without meaning, flight on a plateau bristling in his higher prominence I give my gaze to the sky in front of the kestrel which in its victorious appearance lurks in its nest without prey reboante gives a shrill tone and then it streams and between the offspring and between caves in prominence it nestles, at the sound of grass or hay he is allert itself and I find in him a vague resemblance.







Haiku cherry's trees from Tokyo

Along the corridors
cherry trees
laden with gifts

Through the streets
of bonsai
Poignant petals

of cherry twirling
on the surrounding
pink air

fresh and fragrant
satiate my feelings
God is blessing my eyes







                   Australia

Fires envelops
and surrounds cities
orange glow I see
on the horizon without distinction everything appears
to me
as beginning and end of a magenta-red sunset
wrapped
in a cornice of tongues
of flame crackles of trees
and brushwood wrapped
in black ash clouds
with scarlet reverberations
Everything seems
like a hellish embrace
a northern lights
Australia loved land
surrounded by flames
and southern winds
you dreamed of being On top of the nations
with the many sailing boats in your seas
your villages are the plains
of the kangaroos
who are now fleeing to the dunes
crossing the clearings
where there is
no longer a blade of grass,
a flower what use,
become an enemy
of gasoline torch
a ford of heat
Australia, a land of fertility
returns to God
no condemn yourself never again to this rotund aridity.

     




             My Mother help me

Arround by the wire
of a sin
i seek pincer prayer
to untangle this long rusty skein
I fry the memories
at knit tight
in the saint oil Sacramental
Quivering thoughts
flow wandering through
the long ropes
of the evil
they mark hours
and days
in the diarys of the time
they cling
in the traffic jams
of the mind
ranting praise,
"never submit with the acts!"
Swollen monkeys
rowdy demons
they roar in the meanders
curving sinuously
made rarefied
and gaseous
from my beautiful extinct Mother
that leaves his sweet footsteps
immediately behind his footprints
Harmonious pyramids
of acts
resound that thicken
on the edge of the Divine mountains
in the tangles of torches
lit by the fire of the touches
of gravitational Love
melted in the lava
of the primordial union.



       

             Saint Michael

Friezes on the magenta and blue warrior uniform
gold his armor
the evil black flag  flies
The noose around the neck
and a straight blade
to the trachea
St. Michael the general appears
amidst the mists of flashes
and the battle was ignifyed
the pirate enemy is worning out herself his bones
The pillars of the puny towers of alabaster of the creed quiver
The enemy's forces shuddered
Ghosts images of circumspect glory do not strengthen the queues of mural between the unsuspecting walls and the waves of the seas calm down itself from afar on the murals   

Times friezed with repentend dreams incubated in the minds excerpts of lights shower of water drain concluded and hatched ideas
In the alpine pine forests winding the ways of the holy mountains traps in days synchronized Now a grave silence falls, a joy of healthy purity in the air that spreads the joy

The ideas of the man behind the scenes of his burden of crosses always polished by the Archangel of the holy militias

The black flag haul down and the true is hoisted and lingers on the shoulders of the Savior God
deviated his way itself on the cross beams

that He clawed on his shoulders

The crowed hills of knights and horses that flexed their hair trotting crowded.
The soldiers re-entered loads and trembling on the cobbled paths passing along the edges of the green villages the large crosses were left on exact points they shouted loudly for the victory rose their echoes returning back covering the cliffs and the valleys only behind the mountains disappeared regresses
They were no longer wearing the pain.







             My apotheosis

God is good for everyone
create everything  so love everyone
I fly above the butterflies
with my invisible wings
without natural consistency

I passed the flight of the golden eagles  I looked down on all the evil to be able to surround it

I defeated the seabed
for my inconsistency
without friction  on molecular water

I overcame the humility of its abysses
hidden from everyone's eyes

I overcame their humility  descending into the dark deep abysses
of my pains

I galloped through sand dunes
by valleys
burying all the evil under its grains

Now I'm in the desert  then over the high mountains
now I'm on top of the waves
I am a surfer under its banks
with leaping
and jumping fish
who follow me
in this apotheosis of mine

Over time I am crushed in a bottom without comparison
without giving account
I dive inside without my conscious anymore
in my unconscious

I am tightened
by a shell naked
clam who is ashamed
to leave the door On the seabed
it reclines as if crushed
in the sand
curious opens and eats still remaining little in this world in which it is harvested and grown to be bought







In the singing of the Angel -  "THE POETRY"

In the singing
of the Angels
I found joy again

I looked up
the stars
that were shining in my eyes
after that a tear is
slipped away

In that tear
the whole universe
itself closed painting blu my eyes

the infinite love of the sky
flowed into my gazes

In my heart
I have bringen the God's art
to the poets's hard heart






            En el verbero del arte

El mar y la rabia del viento

y cada elemento

lo llevan a cabo en sus fronteras moluscos y armamentos viejos

Los delfines saltan como pingüinos

En medio de tormentas eléctricas y truenos envían advertencias flagrantes

El mar preñado se sacude golpeando a lo largo de las orillas terrestres ya que en barcos

cada pájaro grita con gemidos.

Las gaviotas se han retirado

dejando en el viento el grito y su asiento de aire en el vacío del espacio en la capa azul etérea bañado de los rayos del soleado día nuevo término de un tiempo pasando por una tira

durante el dia

similar al breve lamento de un flash.







Frisos en el uniforme de guerrero magenta y azul oro su armadura

ondeando la bandera negra malvada La soga alrededor del cuello y una hoja recta hacia la tráquea

San Miguel el general aparece en medio de las brumas de destellos y la batalla se encendió

el enemigo pirata está agotado

los huesos se dislocan

Los pilares de las delicadas torres de alabastro del credo caen

las fuerzas de los enemigos tiemblan

Imágenes de fantasmas de gloria circunspecta no endurece las hileras de pintura entre las paredes desprevenidas y las olas de los mares se calman desde lejos en los murales

Tiempos adornados por resipiscenti(arrepentimiento) sueños incubados en la mente extractos de luces lluvia de desagüe concluyó y tramó ideas

En los pinares alpinos serpenteando los caminos de las montañas sagradas

trampas en días cronometrados

Ahora cae un silencio grave, una alegría de pureza saludable en el aire que difunde la alegría

Las ideas del hombre detrás de escena de su carga de cruces siempre limpiades por el Arcángel de las santas milicias

Se baja la bandera negra y se alza las verdadera que pesa sobre los hombros del Salvador Dios su camino está desviado en las vigas de la cruz que El agarrò por sus hombros

Los cuellos de los caballeros y los caballos que flexionaban sus cabellos trotaban

Los soldados volvían a entrar cargando y temblaban en los caminos empedrados que pasaban por los bordes de las aldeas verdes las cruces grandes se dejaron en puntos exactos

Forte su grito de victoria sus ecos volvieron cubriendo los acantilados y valles solo detrás de las montañas desaparecieron regresivamente

Ya no llevaba su dolor.






      Nel canto degli angeli
 ho trovato di nuovo gioia

 Guardai le stelle

 che brillavano nei miei occhi

come faville

 Una mia lacrima è scivolata via

portando in sé scintille

In quella mia lacrima

 l'universo intero

dopo i rintocchi di campana del Carmelo

 si era rinchiuso

dentro il mio vitreo

 dipingendo di blu

come un pennello

il mio sguardo

 l'infinito amore di Dio

ora mi scorreva

 nel velo degli occhi

come un empireo

Nel mio cuore

ho portato l'arte di Dio

ai poeti del Rinascimento dell'Ermetismo e del Surrealismo.





     Onnipotenza d'Amore


Dolce e dura è l'attesa
oh tenera
Divina Colomba
nel tuo volere
voglio stare
dal nascere al morire
con le tue libagioni
ubriaco dei tuoi liquori
Tu in tutti, in tutto
dagli ameni fiori
ai germogli
nella gemma che s'affaccia sui rampolli
Mi hai reso un virgulto spuntato da un tronco secco
bruciato dal vento
e volo
spirito
leggero
Parlo d'amore inclito
ai fiori
che s'aprono
e s'irradiano di candore
ai miei Angeli che ridono

Mi chino nelle nugole
pregne di rugiada
e cresco di luce
Inseguo l'aurora
dietro il crepuscolo

Organigramma di note ho reso la mia lingua
il cuore lo strumento
che rulla d'amore
Sui muri di graffite
dipingo
confini
e orizzonti
oltre al vespero
volando sparviero dietro a valli e monti.






      Foglia d'acero rosso

Brusio di voci
piatte
quasi irreali

Barcollano le immagini
che si stagliano dentro il palmo dell'acume

Flebile cadente foglia
cullandoti fluttuosa
gravitante
al fecondo suolo d'adagiasti
perdendo il vitale
legame
con l'albero secolare

Dio è quest'albero
ed io povera foglia tremula
rischio di sfogliarmi
da me se stessa
se ti dimenticassi

Quel giorno i corvi neri volteggierano
e via da te mi porteranno
dove non troverò più tua sostanza
e così due volte morirò

Non lasciarmi!





Il sole,il cielo,il mare eterni pittori

Bello é il sole ornato a feste, il tondo crine e la sua gialla veste,
quando al di lá, riappare del filo orizzontale,
la luna é di un chiaro avano orlata,e le cinge i fianchi un alone nebuloso bianco;
stratificati nembi di grigio ,ardesia e nero, le incorniciano il madreperlato suo bel viso,
come per creare un super galattico dipinto;ed ella si commuove di si fugace sua bellezza,
supplicando il sole, di attendere ancora, un ultimo utopistico eterno secondo;
per potersi beare, ancora con gioia in dolce sua posa,
sul fluido specchio marino;
poi si aggrappa ad un ultimo accorato reclamo alle acque,
per immortalare almeno una sua stampa,
spacciandosi per una sua perla caduta da un ostrica spensierata,
ma la luce biondo dorata dell'alba,
inizia a cancellare ogni sua tenue memoria,
ed inizia a rimembrare viceversa, i sericei fili giallo oro del sole nelle onde, in un colorar di brillanti,sfavillanti colori e suoni, che ne fanno l'attrazione dei più grandi registi e pittori.




          A te che sei per me la vita oh Maria

Un fiume di acqua sei per me oh Dio,
che scorre nei miei pensieri dentro al mio cuore,

e lasci una viva scia ,

di fiori d'ogni forma e colore ,

che inebriano l'etere di indefiniti profumi d'amore;

fonte di acqua rigenerante intrisa di cassia,

mirra, aloe sei per me;

con essa sovrasti i cedri del Libano,

fluendo con rapidi e poi con cascatelle dentro i suoi grandi tronchi,

  spruzzandone le sue umide nebulose e le infinite rugiade cristalline,

negli incantati suoi verdi boschi.

I bei vermigli fiori,aprono i loro boccioli, e poi indignati verso l'uomo tardi si ritirano,

lambendo con le loro essenze un tenue lamento di un bimbo,

districandosi in flussi d'aria profumata, gonfi di speranza, sorvolano le valli e i monti,

negli uragani,trasportano nelle strade del vento sogni mai cresciuti,

abortiti sopra i nembi oscuri;

scorre in aria in un battito d'ali e di tempo il fringuello, lasciando dentro le forti raffiche il suo dolce lamento;

 poggiasi sopra le arcane querce rugose ed eterni a non morire,

volendo ornare il suo dolce nido di crini e piume dopo il suo melodico canto.

pei fasti abeti imbiancate,

con affettate perle lucenti di neve,

si ode il canto della merla in un punto lontano;

nelle retrovie e avanguardie del tempo mi assopisco,

desiderando ogni bene per questo cosmo avvolto nello spazio tempo,

mi prendo in furtivo ogni cosa,

 spogliando il creato.

Adorno di stelle,soli,mari,pietre preziosi,tappeti di nubi di oro e argento,su un mare di diamanti,rubini,ametiste

il tuo trono,oh sposa mia Maria!





"Le pergole"

Poesie
giuseppe messina di giuseppe messina

Per me "le pergole"di Siculiana sono un vero paradiso costiero e marino.si trovaa 3-4 km dopo la famosa scala dei turchi di Realmonte in linea d'aria sta di fronte il paesino di Siculiana (direzione Gianlonardo o Giallonardo)

     

Giocano i bimbi nelle buche piene d'acqua,

con piccole vongole e granchi,

creano castelli marini di fine sabbia,con le loro palette di legno nelle battigie  delle ancestrali, "le pergole".

Un luogo divino e solitario,monaco oratore,dove l'odore marino si inerpica per suo diletto nelle vie del vento, chiamando con il suo dolce appello i "fantasmi" visitatori;

a te oh Crocifisso di Siculiana che ciò  per mio amore creasti,e che vaghi nei miei pensieri,... che si trastullano nel fugace tempo scosceso,... sciolinato in un turbinio di momento;

vago nel tuo sguardo intenso come nel tempo-eterno, in un suo piccolo specchietto temporale;

mi aggroviglio nelle sue arcaiche memorie,
che il passato e il presente non fecero per  te eque storie,
e che furono deposte in tumuli scordati delle memorie dei marinai e dei devoti(?),e ne il sale a lungo potette conservare .





Alla mia carissima Mamma defunta da 2 anni

                Mia Mamma mi aiuta sempre

Succinto da fil di ferro di un tetro peccato                      cerco preghiere a tenaglia                                               districo questa lunga matassa rugginosa

Friggo i ricordi a stretta maglia                                        nell'olio santo Sacramentale

Tremuli pensieri scorrono errabondi                              nelle lunghe corde del male                                     scandiscono ore e giorni                                                              nel diario del tempo                                                           ingordi s'avvinghiano
negl'ingorghi della mente
farneticando elogi adulterati,
"mai sottostare con gli atti!"
Scimmie aeriformi                                                           demoni chiassosi
ruggiscono nei meandri                                                curvandosi sinuosi
resi rarefatti
e gassosi
dalla mia bella Mamma estinta
che lascia le sue dolce orme
subito dietro le sue impronte
Risuonano armoniosi                                                       piramidi di atti
che si addensano
ai margini dei monti Divini
nei grovigli di stoppa                                                             accesi dal tocco dell'Amore gravitazionale                   fusi nella lava                                                                                               dell'unione primordiale.



Al mio buon Angelo Custode San Michele Arcangelo

             

Fregi sulla divisa da guerriero magenta e azzurra
oro la sua armatura

sventola il male bandiera nera
Il cappio al collo ed una lama dritta alla trachea

San Michele il generale appare tra le brume di bagliori e s'accese la battaglia
si logora il nemico pirata
si sloga le ossa
Cadono i pilastri delle torri gracili di alabastro del credo                                                                                                 
fremono le forze dei nemici

Fantasmi immagini di gloria circospetta
non temprano i filari di pintura
tra i muri ignari                                                                             
e s'acquietano da lontano sui murales le onde dei mari

Tempi fregiati da resipiscenti
sogni incubati nelle menti                                               
stralci di luci
scroscio di acque                                                           
drenano idee conclusi e schiusi

Nei pineti alpini
serpeggiano le vie dei santi monti
trappole nei cronometrati giorni

Or cala un silenzio tombale                                                         
una gioia di sana purezza nell'aria                         
che diffonde l'allegria             

Tergiversano le idee dell'uomo dietro le quinte del suo fardello di croci
limati sempre dall'Arcangelo
delle sante milizie

S'ammaina la bandiera nera
e si issa quella vera                                                               
che gravida sulle spalle del Dio Salvatore             
traviata la sua via sui travi della croce                         
che Egli ghermiva sulle sue spalle

Gremivano i colli di cavalieri e cavalli                                   
che flettevano la chioma                                         
andanti al trotto                                                                           
i soldati rientravano carichi e tremebondi                   
sui viottoli selciati                                                     
passando lungo i bordi dei verdi borghi
lasciavano su esatti punti le grandi croci

Forte s'innalzò il loro grido di vittoria
tornavano indietro i loro echi                                 
coprendo i dirupi e le valli                                                 
solo dietro i monti svanivano regressi                               
non logorava più la loro pena


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