Le mie migliori poesie Divine romantiche
Un vero dono immenso di Dio, cliccate su questo link page facebook:
** Aspettando l'autunno che ritarda ancora **
Cercherò di portare fette di te tra le mie molteplicità
nello scrollarmi di dosso
bugiardi specchi
E ci sarà un ricavarci un valzer dai temporali
sottratteci da quella mano nascosta
che poi
ci avrebbe scolpito nelle fibre del viso e ricamato sguardi di seta dalle saette
Settembre non varcherà
l'altra nuova estate
se non ci lascerà qui
una prima pioggia fresca
o qualche prima foglia rossa
Asciugherà l'arida aria
che non si è estinta a luglio
o creerà bei ricordi di scuola già sepolti
sotto vecchi strati
di altri autunni
Forse i volti nuovi del tempo s'avvicenderanno galleggiando nelle più arcigne onde di noia
scolorendoci a nudo
anche la pelle di agosto
Ma io mi ritaglierò dall'anima
le orme di Dio
che mi camminò dentro,
intessendomi dal suo bozzolo
l'abito di sposo
☆☆☆Di foglio sparso che il vento sfoglia☆☆☆
Il foglio s'inverte
ai cordoni di fiati
dei venti
cercando accenti dai suoni,
languono i poggi del maestrale
dal mare
tesi a corde
a strappare il rumore
dello sfaldare delle gocce
Dagl'atri chiari, del grigio splendore
alto sulle maree
su poltrona di nube
come padrone, e
stendono occhi di vespro
gli specchi a riva
dagli sfregi dell'onde
L'infrangersi al muro d'azzurro
i sospiri dei colori muti
nell'acerbo rosso
Il mutar
degl'avidi sfreghi
dei venti
sulle trasudate mani,
e i cappi di sabbie
fino agl'angoli degl'occhi,
io a cercar di mitigare
i secondi
scalfendo i pensieri
d'orizzonti
tra foschie
inermi e scordate
♡♤● Come da un sogno vivo●♤♡
Si odono emigrati cieli d'azzurro spento,
l'altipiano è di distese d'aria
forgiato da carezze di vento,
si rompe il fiato
da quei muri di morte
lasciati all'ombre
a penar di speranze
tra un dolore che bagna una mano innocente
dal viso fiorito nel latte
oltre
due occhi verdi si scorge il pianto
come lontano dagl'annali eretti
Sboccia da un labbro il vespro vermiglio, non più sveglio il suo ritocco
s'infrange nell'infante silenzio
dei sospiri
di un caldo
dal vestito estivo
Un lume ancora si diffonde d'idee tra i pineti al viale
dentro un pensiero mesto,
si storcono rami e profumi
dal pino,
è a lutto
il destino,
sa di vetro
il commiato
da un sarcofago di piombo
Quasi un Haiku Giapponese
Lungo i corridoi
ciliegi carichi di doni
Per le vie dei bonsai di Tokyo
Struggenti petali
di ciliegio volteggianti
sull'aria circostante
Rosati, fresche e profumati
saziano i miei sentimenti
Dio sta benedicendo i miei occhi
Nuova Poesia (Giugno 2023)
Pensarti
oltre quei muri
invisibili
del cuore affranto,
cercarti nei sospiri
e trovarti nelle finezze e dietro agli smarrimemti delle rose tra le spine saccenti
dalle fronte profumate
nel cordiale stretto abbraccio
di una carezza
caduta dal suo petalo stanco
a spegnersi nella vaghezza dell'ora sua,
cogl'occhi bagnati dalla madida luna
che scruta
e ci entra dentro gli sguardi,
ma non vedo altro
che nubi
agl'occhi
e mi rimane un forse soltanto
l'incedere
del passo vuoto
a quel fianco forte
nell'illusa danza dell'apatia
che s'ancora ai miei desideri sfiorati soltanto;
forse sofferenti e persi, respiriamo fumi
di un giorno tardivo
che non da scampo al futuro,
forse moriremo nella vita
che ci accomuna col vuoto di noi
e non valichiamo
il mistero di un Dio
ancora sfuocato
nell'obiettivo prefissato
e spariremo come il vento
dietro al suo immenso giro
della stanchezza
oltre quei muri
invisibili
del cuore affranto,
cercarti nei sospiri
e trovarti nelle finezze e dietro agli smarrimemti delle rose tra le spine saccenti
dalle fronte profumate
nel cordiale stretto abbraccio
di una carezza
caduta dal suo petalo stanco
a spegnersi nella vaghezza dell'ora sua,
cogl'occhi bagnati dalla madida luna
che scruta
e ci entra dentro gli sguardi,
ma non vedo altro
che nubi
agl'occhi
e mi rimane un forse soltanto
l'incedere
del passo vuoto
a quel fianco forte
nell'illusa danza dell'apatia
che s'ancora ai miei desideri sfiorati soltanto;
forse sofferenti e persi, respiriamo fumi
di un giorno tardivo
che non da scampo al futuro,
forse moriremo nella vita
che ci accomuna col vuoto di noi
e non valichiamo
il mistero di un Dio
ancora sfuocato
nell'obiettivo prefissato
e spariremo come il vento
dietro al suo immenso giro
della stanchezza
Candela d'amore
La fiamma china si fletteva
e luminosa incline ardeva tra lucciole danzanti al chiarore della luna calante tra i baci di amanti sulle panchine semirotte del porto
in mezzo agli sguardi
di stelle cadenti
nello scintillio dei cosmi sospesi in prospettiva
attorno ai pianeti
inseguiti dai loro satelliti amanti
I loro riflessi cadevano staglianti sul mare stabile
che sbirciava
in mezzo ai baci degli innamorati
Il tempo dei cuori non più solitari inizia e finisce come questa candela
che morbida si fonde nel fuoco dell'amore illuminando la notte degli amanti
volerà poi via tra le stelle
come le lucciole
Servirà Dio
sopra l'altare dell'Agnello Pasquale.
Mi librò su un nugolo
Gonfiano le vele sotto il maestrale tremebondi le bandiere fluttuano e scivolano nell'aria
ed il vento gli dà forma e le modella
Gabbiani planano sotto la diurna stella
volteggiano sui mari in tempesta
come di un teatro creano una scena
s'adagiano sull'onda per il pesce riemerso che riaffonda
Io volo col pensiero a Dio in uno schiocco e guardo sotto il mio volo come un drone le navi dentro il molo
Come un fiocco gelato
sospeso nel fuoco dell'amore
mi libro sull'androne di un nugolo
Sopra i vari strati dell'atmosfera realizzo col potere dell'eterno volere
un universo glorioso ed una nuova terra.
Universo creato
Dolce il riflesso
nel mio intelletto
dell'universo
Stelle, pianeti, cuori, amanti
tutto si muove dentro
I suoi satelliti sono nel mio cuore
i pensieri come nebulose di Orione folleggiano
dentro poemi inventati
scoperti, dettati
da arti astratti
si inerpicano
negli acumi umani
si addensano
gassosi e variegati
sospiri ed ispirazioni entro gli empirii del dominatore universale
negli apici di luci abbaglianti
di stelle culminanti.
Sogni bislacchi
Anfratti ameni scoscesi
pien di armenti
sotto plasmatici nubi rosa
dei tramonti
Sento i tuoi palpiti dentro i miei battiti
al canto del fringuello
che espande il suo lamento
oltre le ali del vento
Pendulanti cadono le tremule foglie sui pendii del firmamento
Gracchìo di rospi
sugli scogli
saltano i pesci
rarefatti negli specchi sui ripidi torrenti
Grovigli di sete
districandosi tessono i bachi
mani abili ne traggono fini abiti
Crisalidi senz'ali in una frazione volano dopo attimi di trasfigurazione
Sogni bislacchi sconfinano gli orizzonti degli ameni acumi miei
sui pascoli dei prosastici campi
e ottemperano il mandato
versando accurati fraseggi.
Io ed il gheppio
Nei fulmini io respiro luce
ai limiti di un giro di tuoni
ai confini di un giro di un monte
alle fresche fonti
ai tremulii d'alberi smossi,
negli itinerari senza tempo
dove vengono i mali spazzati dal vento,
negli orari tracciati da lancette che trafiggono i granitici giorni
portati a termine a volte senza un senso,
volo su un altipiano irto nella sua
più alta prominenza
dò il mio sguardo al cielo
in fronte al gheppio
che nella sua vittoriosa parvenza s'annida gracilmente nel grezzo suo nido senza preda
reboante dà un tono stridulo e poi rivola
e tra i rampolli e
tra grotte in prominenza s'accova,
al rumor di erba o fieno s'allerta
e trovo in lui una vaga somiglianza.
Australia nel fuoco
Il fuoco avvolge e cinge le città
bagliore arancione scorgo all'orizzonte
senza distinzione
tutto mi appare
come l'inizio e fine
di un magento-rosso tramonto
avvolto in un cornicione di lingue di fiamme
scoppiettii di alberi
e sterpaglie
avvolti in neri nubi di ceneri
con scarlatti riverberi
Tutto sembra un abbraccio infernale
un aurora boreale
Australia amata terra
accerchiata da fiamme
e venti australi
sognavi essere in cima alle nazioni
con i tanti strali nei tuoi mari
i tuoi borghi sono le pianure dei canguri
che ora fuggono verso le dune
attraversando le radure
dove non c'è più un filo d'erba,un fiore
che serva
divenuto nemico di stoppa di benzina
un guado di calore
A Dio ritorna Australia terra di fertilità
Fly in the clouds
The sails inflate
under the trembling Mistral
the flags float
slide in the air
and the wind shapes them
Seagulls glide
under the diurnal star
they hover
over stormy seas
like a theater
they create a scene
they settle on the wave
for the re-emerged fish that sinks
I fly with the thought of God
in a snap and look
under my flight like a drone
at the ships inside the pier
Like an ice snow flake
suspended in the fire of love
I fly over the entrance hall
of a cloud
Above the various layers of the atmosphere
I create with the power
of the eternal will
a glorious universe and a new world.
I fly like a kestrel
In lightning I breathe light at the limits of a round of thunder on the edge of a tour of a mountain to fresh sources to the flickering trees, in timeless itineraries where the evils are blown away by the wind, at the times marked by clock hands that thay sign the granite days sometimes completed without meaning, flight on a plateau bristling in his higher prominence I give my gaze to the sky in front of the kestrel which in its victorious appearance lurks in its nest without prey reboante gives a shrill tone and then it streams and between the offspring and between caves in prominence it nestles, at the sound of grass or hay he is allert itself and I find in him a vague resemblance.
Haiku cherry's trees from Tokyo
Along the corridors
cherry trees
laden with gifts
Through the streets
of bonsai
Poignant petals
of cherry twirling
on the surrounding
pink air
fresh and fragrant
satiate my feelings
God is blessing my eyes
Australia
Fires envelops
and surrounds cities
orange glow I see
on the horizon without distinction everything appears
to me
as beginning and end of a magenta-red sunset
wrapped
in a cornice of tongues
of flame crackles of trees
and brushwood wrapped
in black ash clouds
with scarlet reverberations
Everything seems
like a hellish embrace
a northern lights
Australia loved land
surrounded by flames
and southern winds
you dreamed of being On top of the nations
with the many sailing boats in your seas
your villages are the plains
of the kangaroos
who are now fleeing to the dunes
crossing the clearings
where there is
no longer a blade of grass,
a flower what use,
become an enemy
of gasoline torch
a ford of heat
Australia, a land of fertility
returns to God
no condemn yourself never again to this rotund aridity.
My Mother help me
Arround by the wire
of a sin
i seek pincer prayer
to untangle this long rusty skein
I fry the memories
at knit tight
in the saint oil Sacramental
Quivering thoughts
flow wandering through
the long ropes
of the evil
they mark hours
and days
in the diarys of the time
they cling
in the traffic jams
of the mind
ranting praise,
"never submit with the acts!"
Swollen monkeys
rowdy demons
they roar in the meanders
curving sinuously
made rarefied
and gaseous
from my beautiful extinct Mother
that leaves his sweet footsteps
immediately behind his footprints
Harmonious pyramids
of acts
resound that thicken
on the edge of the Divine mountains
in the tangles of torches
lit by the fire of the touches
of gravitational Love
melted in the lava
of the primordial union.
Saint Michael
Friezes on the magenta and blue warrior uniform
gold his armor
the evil black flag flies
The noose around the neck
and a straight blade
to the trachea
St. Michael the general appears
amidst the mists of flashes
and the battle was ignifyed
the pirate enemy is worning out herself his bones
The pillars of the puny towers of alabaster of the creed quiver
The enemy's forces shuddered
Ghosts images of circumspect glory do not strengthen the queues of mural between the unsuspecting walls and the waves of the seas calm down itself from afar on the murals
Times friezed with repentend dreams incubated in the minds excerpts of lights shower of water drain concluded and hatched ideas
In the alpine pine forests winding the ways of the holy mountains traps in days synchronized Now a grave silence falls, a joy of healthy purity in the air that spreads the joy
The ideas of the man behind the scenes of his burden of crosses always polished by the Archangel of the holy militias
The black flag haul down and the true is hoisted and lingers on the shoulders of the Savior God
deviated his way itself on the cross beams
that He clawed on his shoulders
The crowed hills of knights and horses that flexed their hair trotting crowded.
The soldiers re-entered loads and trembling on the cobbled paths passing along the edges of the green villages the large crosses were left on exact points they shouted loudly for the victory rose their echoes returning back covering the cliffs and the valleys only behind the mountains disappeared regresses
They were no longer wearing the pain.
My apotheosis
God is good for everyone
create everything so love everyone
I fly above the butterflies
with my invisible wings
without natural consistency
I passed the flight of the golden eagles I looked down on all the evil to be able to surround it
I defeated the seabed
for my inconsistency
without friction on molecular water
I overcame the humility of its abysses
hidden from everyone's eyes
I overcame their humility descending into the dark deep abysses
of my pains
I galloped through sand dunes
by valleys
burying all the evil under its grains
Now I'm in the desert then over the high mountains
now I'm on top of the waves
I am a surfer under its banks
with leaping
and jumping fish
who follow me
in this apotheosis of mine
Over time I am crushed in a bottom without comparison
without giving account
I dive inside without my conscious anymore
in my unconscious
I am tightened
by a shell naked
clam who is ashamed
to leave the door On the seabed
it reclines as if crushed
in the sand
curious opens and eats still remaining little in this world in which it is harvested and grown to be bought
In the singing of the Angel - "THE POETRY"
In the singing
of the Angels
I found joy again
I looked up
the stars
that were shining in my eyes
after that a tear is
slipped away
In that tear
the whole universe
itself closed painting blu my eyes
the infinite love of the sky
flowed into my gazes
In my heart
I have bringen the God's art
to the poets's hard heart
En el verbero del arte
El mar y la rabia del viento
y cada elemento
lo llevan a cabo en sus fronteras moluscos y armamentos viejos
Los delfines saltan como pingüinos
En medio de tormentas eléctricas y truenos envían advertencias flagrantes
El mar preñado se sacude golpeando a lo largo de las orillas terrestres ya que en barcos
cada pájaro grita con gemidos.
Las gaviotas se han retirado
dejando en el viento el grito y su asiento de aire en el vacío del espacio en la capa azul etérea bañado de los rayos del soleado día nuevo término de un tiempo pasando por una tira
durante el dia
similar al breve lamento de un flash.
Frisos en el uniforme de guerrero magenta y azul oro su armadura
ondeando la bandera negra malvada La soga alrededor del cuello y una hoja recta hacia la tráquea
San Miguel el general aparece en medio de las brumas de destellos y la batalla se encendió
el enemigo pirata está agotado
los huesos se dislocan
Los pilares de las delicadas torres de alabastro del credo caen
las fuerzas de los enemigos tiemblan
Imágenes de fantasmas de gloria circunspecta no endurece las hileras de pintura entre las paredes desprevenidas y las olas de los mares se calman desde lejos en los murales
Tiempos adornados por resipiscenti(arrepentimiento) sueños incubados en la mente extractos de luces lluvia de desagüe concluyó y tramó ideas
En los pinares alpinos serpenteando los caminos de las montañas sagradas
trampas en días cronometrados
Ahora cae un silencio grave, una alegría de pureza saludable en el aire que difunde la alegría
Las ideas del hombre detrás de escena de su carga de cruces siempre limpiades por el Arcángel de las santas milicias
Se baja la bandera negra y se alza las verdadera que pesa sobre los hombros del Salvador Dios su camino está desviado en las vigas de la cruz que El agarrò por sus hombros
Los cuellos de los caballeros y los caballos que flexionaban sus cabellos trotaban
Los soldados volvían a entrar cargando y temblaban en los caminos empedrados que pasaban por los bordes de las aldeas verdes las cruces grandes se dejaron en puntos exactos
Forte su grito de victoria sus ecos volvieron cubriendo los acantilados y valles solo detrás de las montañas desaparecieron regresivamente
Ya no llevaba su dolor.
Nel canto degli angeli
ho trovato di nuovo gioia
Guardai le stelle
che brillavano nei miei occhi
come faville
Una mia lacrima è scivolata via
portando in sé scintille
In quella mia lacrima
l'universo intero
dopo i rintocchi di campana del Carmelo
si era rinchiuso
dentro il mio vitreo
dipingendo di blu
come un pennello
il mio sguardo
l'infinito amore di Dio
ora mi scorreva
nel velo degli occhi
come un empireo
Nel mio cuore
ho portato l'arte di Dio
ai poeti del Rinascimento dell'Ermetismo e del Surrealismo.
Onnipotenza d'Amore
Dolce e dura è l'attesa
oh tenera
Divina Colomba
nel tuo volere
voglio stare
dal nascere al morire
con le tue libagioni
ubriaco dei tuoi liquori
Tu in tutti, in tutto
dagli ameni fiori
ai germogli
nella gemma che s'affaccia sui rampolli
Mi hai reso un virgulto spuntato da un tronco secco
bruciato dal vento
e volo
spirito
leggero
Parlo d'amore inclito
ai fiori
che s'aprono
e s'irradiano di candore
ai miei Angeli che ridono
Mi chino nelle nugole
pregne di rugiada
e cresco di luce
Inseguo l'aurora
dietro il crepuscolo
Organigramma di note ho reso la mia lingua
il cuore lo strumento
che rulla d'amore
Sui muri di graffite
dipingo
confini
e orizzonti
oltre al vespero
volando sparviero dietro a valli e monti.
Foglia d'acero rosso
Brusio di voci
piatte
quasi irreali
Barcollano le immagini
che si stagliano dentro il palmo dell'acume
Flebile cadente foglia
cullandoti fluttuosa
gravitante
al fecondo suolo d'adagiasti
perdendo il vitale
legame
con l'albero secolare
Dio è quest'albero
ed io povera foglia tremula
rischio di sfogliarmi
da me se stessa
se ti dimenticassi
Quel giorno i corvi neri volteggierano
e via da te mi porteranno
dove non troverò più tua sostanza
e così due volte morirò
Non lasciarmi!
Il sole,il cielo,il mare eterni pittori
Bello é il sole ornato a feste, il tondo crine e la sua gialla veste,
quando al di lá, riappare del filo orizzontale,
la luna é di un chiaro avano orlata,e le cinge i fianchi un alone nebuloso bianco;
stratificati nembi di grigio ,ardesia e nero, le incorniciano il madreperlato suo bel viso,
come per creare un super galattico dipinto;ed ella si commuove di si fugace sua bellezza,
supplicando il sole, di attendere ancora, un ultimo utopistico eterno secondo;
per potersi beare, ancora con gioia in dolce sua posa,
sul fluido specchio marino;
poi si aggrappa ad un ultimo accorato reclamo alle acque,
per immortalare almeno una sua stampa,
spacciandosi per una sua perla caduta da un ostrica spensierata,
ma la luce biondo dorata dell'alba,
inizia a cancellare ogni sua tenue memoria,
ed inizia a rimembrare viceversa, i sericei fili giallo oro del sole nelle onde, in un colorar di brillanti,sfavillanti colori e suoni, che ne fanno l'attrazione dei più grandi registi e pittori.
A te che sei per me la vita oh Maria
Un fiume di acqua sei per me oh Dio,
che scorre nei miei pensieri dentro al mio cuore,
e lasci una viva scia ,
di fiori d'ogni forma e colore ,
che inebriano l'etere di indefiniti profumi d'amore;
fonte di acqua rigenerante intrisa di cassia,
mirra, aloe sei per me;
con essa sovrasti i cedri del Libano,
fluendo con rapidi e poi con cascatelle dentro i suoi grandi tronchi,
spruzzandone le sue umide nebulose e le infinite rugiade cristalline,
negli incantati suoi verdi boschi.
I bei vermigli fiori,aprono i loro boccioli, e poi indignati verso l'uomo tardi si ritirano,
lambendo con le loro essenze un tenue lamento di un bimbo,
districandosi in flussi d'aria profumata, gonfi di speranza, sorvolano le valli e i monti,
negli uragani,trasportano nelle strade del vento sogni mai cresciuti,
abortiti sopra i nembi oscuri;
scorre in aria in un battito d'ali e di tempo il fringuello, lasciando dentro le forti raffiche il suo dolce lamento;
poggiasi sopra le arcane querce rugose ed eterni a non morire,
volendo ornare il suo dolce nido di crini e piume dopo il suo melodico canto.
pei fasti abeti imbiancate,
con affettate perle lucenti di neve,
si ode il canto della merla in un punto lontano;
nelle retrovie e avanguardie del tempo mi assopisco,
desiderando ogni bene per questo cosmo avvolto nello spazio tempo,
mi prendo in furtivo ogni cosa,
spogliando il creato.
Adorno di stelle,soli,mari,pietre preziosi,tappeti di nubi di oro e argento,su un mare di diamanti,rubini,ametiste
il tuo trono,oh sposa mia Maria!
"Le pergole"
Poesie
giuseppe messina di giuseppe messina
Per me "le pergole"di Siculiana sono un vero paradiso costiero e marino.si trovaa 3-4 km dopo la famosa scala dei turchi di Realmonte in linea d'aria sta di fronte il paesino di Siculiana (direzione Gianlonardo o Giallonardo)
Giocano i bimbi nelle buche piene d'acqua,
con piccole vongole e granchi,
creano castelli marini di fine sabbia,con le loro palette di legno nelle battigie delle ancestrali, "le pergole".
Un luogo divino e solitario,monaco oratore,dove l'odore marino si inerpica per suo diletto nelle vie del vento, chiamando con il suo dolce appello i "fantasmi" visitatori;
a te oh Crocifisso di Siculiana che ciò per mio amore creasti,e che vaghi nei miei pensieri,... che si trastullano nel fugace tempo scosceso,... sciolinato in un turbinio di momento;
vago nel tuo sguardo intenso come nel tempo-eterno, in un suo piccolo specchietto temporale;
mi aggroviglio nelle sue arcaiche memorie,
che il passato e il presente non fecero per te eque storie,
e che furono deposte in tumuli scordati delle memorie dei marinai e dei devoti(?),e ne il sale a lungo potette conservare .
Alla mia carissima Mamma defunta da 2 anni
Mia Mamma mi aiuta sempre
Succinto da fil di ferro di un tetro peccato cerco preghiere a tenaglia districo questa lunga matassa rugginosa
Friggo i ricordi a stretta maglia nell'olio santo Sacramentale
Tremuli pensieri scorrono errabondi nelle lunghe corde del male scandiscono ore e giorni nel diario del tempo ingordi s'avvinghiano
negl'ingorghi della mente
farneticando elogi adulterati,
"mai sottostare con gli atti!"
Scimmie aeriformi demoni chiassosi
ruggiscono nei meandri curvandosi sinuosi
resi rarefatti
e gassosi
dalla mia bella Mamma estinta
che lascia le sue dolce orme
subito dietro le sue impronte
Risuonano armoniosi piramidi di atti
che si addensano
ai margini dei monti Divini
nei grovigli di stoppa accesi dal tocco dell'Amore gravitazionale fusi nella lava dell'unione primordiale.
Al mio buon Angelo Custode San Michele Arcangelo
Fregi sulla divisa da guerriero magenta e azzurra
oro la sua armatura
sventola il male bandiera nera
Il cappio al collo ed una lama dritta alla trachea
San Michele il generale appare tra le brume di bagliori e s'accese la battaglia
si logora il nemico pirata
si sloga le ossa
Cadono i pilastri delle torri gracili di alabastro del credo
fremono le forze dei nemici
Fantasmi immagini di gloria circospetta
non temprano i filari di pintura
tra i muri ignari
e s'acquietano da lontano sui murales le onde dei mari
Tempi fregiati da resipiscenti
sogni incubati nelle menti
stralci di luci
scroscio di acque
drenano idee conclusi e schiusi
Nei pineti alpini
serpeggiano le vie dei santi monti
trappole nei cronometrati giorni
Or cala un silenzio tombale
una gioia di sana purezza nell'aria
che diffonde l'allegria
Tergiversano le idee dell'uomo dietro le quinte del suo fardello di croci
limati sempre dall'Arcangelo
delle sante milizie
S'ammaina la bandiera nera
e si issa quella vera
che gravida sulle spalle del Dio Salvatore
traviata la sua via sui travi della croce
che Egli ghermiva sulle sue spalle
Gremivano i colli di cavalieri e cavalli
che flettevano la chioma
andanti al trotto
i soldati rientravano carichi e tremebondi
sui viottoli selciati
passando lungo i bordi dei verdi borghi
lasciavano su esatti punti le grandi croci
Forte s'innalzò il loro grido di vittoria
tornavano indietro i loro echi
coprendo i dirupi e le valli
solo dietro i monti svanivano regressi
non logorava più la loro pena
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